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Già nel '600 i  cappelletti erano considerati una delizia della cucina emiliana, al punto che Tassoni, nel famoso poema eroicomico "La secchia rapita", li disse ispirati all'ombelico della dea dell'amore. I piccoli riquadri di sfoglia all'uovo rivestono, con la forma di un cappello, un ripieno misto di carne tritata, parmigiano reggiano, pangrattato e aromi. Tradizionalmente serviti in brodo di carne (ricetta).

Ultimo aggiornamento: 31-05-2023, 14:05